Divorzio rapido
40 anni fa in Italia si è svolto un referendum storico per l’abrogazione della legge del 1970 che permetteva il divorzio. I risultati del referendum hanno indicato con chiarezza la posizione degli italiani, 60% a favore del divorzio, il referendum non è passato e il divorzio è restato definitivamente legale.
Dopo 40 anni il tema ritorna in discussione, non tanto per quanto riguarda la legalità, ma per la riduzione dei tempi necessari per lo scioglimento di un matrimonio. La Camera dei Deputati ha votato a favore della riduzione dei tempi da 3 anni a 12 mesi, se non c’è accordo tra marito e moglie, e a 6 mesi, se invece l’accordo c’è.
Nel caso in cui il senato voterà a favore, dal 26 maggio 2014, in Italia diventerà più facile divorziare. Una buona notizia per molti, non per il Vaticano e neanche per le centinaia di avvocati matrimonialisti rumeni ed italiani che, negli ultimi anni, hanno visto fiorire l’affare dei divorzi rapidi in Romania.
Le statistiche indicano una crescita di 30% delle richieste di divorzio fatte in un altro paese, specialmente in Romania e Spagna. Basta fare una ricerca su Google per rendersi conto di quanto sia prosperoso questo “turismo” finalizzato al divorzio lampo, decine e decine di siti internet che mostrano tutti i dettagli per l’organizzazione della procedura, vantaggi economici, e pieno rispetto delle normative europee.
Bucarest è ovviamente una delle destinazioni preferite. C’è bisogno di una residenza fittizia, un contratto di affitto di almeno 3 mesi, una delega fatta a un avvocato rumeno, 3500 euro e 4 mesi di attesa. Il divorzio lampo in Romania è considerato da molti un fenomeno sociale tanto che alcuni hanno ironicamente proposto di cambiare il titolo del famoso film del 1960 con Marcello Mastroianni, Divorzio all’italiana in Divorzio alla rumena.
La decisione del parlamento non poteva non essere criticata dal Vaticano. La riduzione dei tempi per lo scioglimento di un matrimonio è un attacco all’istituzione stessa del sacramento matrimoniale, già in crisi da molti anni.
Basta guardare le statistiche che indicano che, negli ultimi anni, sono aumentati i matrimoni civili e si è abbassato il numero dei matrimoni religiosi.
Per una sorta di compensazione, quello che sembra salvare l’istituzione sacra del matrimonio è proprio il matrimonio misto, in continuo aumento negli ultimi anni. In questo campo le donne rumene hanno fornito il loro cospicuo contributo, occupando il primo posto tra le “prescelte” degli uomini italiani, seguite dalle ucraine, russe e polacche.
A questo punto seguiamo il consiglio e Matrimonio alla rumena sia!
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