Legami di sangue! Il vampiro e la fanciulla, il grande amore di Dracula
C’era una volta un principe dagli occhi verdi, “come un drago”, affascinante, gentile e romantico che vide un giorno una bella fanciulla, dai capelli lunghi e biondi e dagli occhi azzurri come il cielo, di cui se ne innamorò perdutamente. Per lei ordinò gli abiti principeschi più belli, a Venezia e nelle Fiandre. Con lei fu tenero e amabile, per lei diventò crudele e vendicativo. Lui si chiamava Vlad III, era il principe della Valacchia; lei Katharina Siegel, figlia del capo della corporazione dei tessitori di Brașov. Lui aveva 34 anni, lei appena 17. Si amarono per più di vent’anni ed ebbero 5 figli, anche se però non vissero felici e contenti…
Non è la scena iniziale di un film su Dracula, frutto di qualche sceneggiatore pieno di fantasia, ma una vera storia d’amore, quasi sconosciuta, di cui si è parlato poco, forse perché l’immagine del vampiro più famoso del mondo, innamorato davvero di una sola donna, non è proprio adatta alla figura del principe crudele e spietato che ha ispirato per cent’anni scrittori, registi e musicisti.
Una Cronaca Transilvana, scoperta nella città di Brașov, rivela dettagli sulla vita privata di Vlad III, l’Impalatore, nei cinque anni in cui era governatore militare della Transilvania, tra il 1451 e il 1456.
I cronisti descrivono un principe affascinante, invidiato dagli altri nobili per il suo aspetto, per la sua smisurata cultura (si racconta che leggesse Aristotele, i classici e gli autori medievali), per il suo rapporto con il Papa Pio II, che lo vedeva come simbolo della cristianità e lo incoraggiò nella sua campagna anti-ottomana. Non c’era donna che non fosse attratta dalla sua bellezza, dalla sua appartenenza all’Ordine del Drago, dal suo cuore impavido, dalla sua passionalità e dal suo mistero. Ebbe due matrimoni ufficiale, ma si contornò di tante amanti che dettero alla luce altrettanti figli illegittimi. Sembra, però, che l’unica donna per la quale abbia perso davvero la testa, sia stata la ragazza più bella di Brașov, Katharina.
Le cronache descrivono la scena in cui i due si sarebbero incontrati, in un gelido inverno del 1455, col Natale alle porte, mentre la fanciulla, insieme alle sue cugine, trainava faticosamente, su una collina, una slitta con i rifornimenti per i soldati accampati nella roccaforte di Brașov. Secondo le usanze locali, tutte le famiglie della città dovevano assicurare, a turno, i rifornimenti per soldati che il governatore militare Vlad III aveva ospitato lì per difendere la città dai turchi. Quella mattina di dicembre, il principe, appena la vide, fu colpito dalla sua bellezza e si offrì di aiutarla a trainare la slitta. La ragazza fu conquistata dalla sua gentilezza e, nonostante le cose orribili che aveva sentito su di lui, non resistette al suo fascino tenebroso e se ne innamorò follemente. All’epoca, il principe era sposato con Anastasia, la nipote del re della Polonia, con la quale ebbe tre figli. Oltre alla moglie, il principe frequentava altre tre donne, descritte nelle cronache del tempo come le sue amanti ufficiali: Ursula di Sighișoara, Erika di Bistrița e Lize di Sibiu. Le testimonianze storiche raccontano che, nel momento in cui Vlad incontrò Katharina, dimenticò tutte le altre, e che la fanciulla di Brasov conquistò per sempre il suo cuore.
Fu un amore tormentato, fin dall’inizio, visto che la relazione scontentò alcune famiglie di nobili sassoni della città, che volevano Katharina sposa per il loro figli. A dispetto di tutti, il principe Vlad, diventato nel frattempo sovrano della Valacchia, non rinunciò mai alla sua amata, pagando l’alto prezzo della vendetta e della crudeltà.
Si racconta che, nel 1459, il sovrano diede ordine di impalare una decina di commercianti sassoni della città, colpevoli di aver ardito intrighi contro di lui, facendo poi colazione tra i loro corpi moribondi.
Arrivò alle sue orecchie la notizia che le mogli degli altri commercianti, ancora prigionieri, presero Katharina per vendetta, la portarono nella piazza della città e la legarono al palo dell’infamia. Il principe dovette liberare i loro mariti per salvare la sua amata, non prima di aver minacciato di incendiare la città. La leggenda racconta che, arrivato nella piazza, vide a terra le lunghe trecce bionde di Katharina, che le donne avevano tagliato, prese una ciocca e la conservò per tutta la vita in uno scrigno segreto.
Il principe Vlad non sposò mai Katharina, anche se chiese per ben due volte al papa Pio II l’annullamento del suo matrimonio con Anastasia.
Nel 1462, in seguito ad un complotto di corte, Vlad fu arrestato dal re ungherese, Mattia Corvino e la moglie Anastasia si suicidò, gettandosi nel fiume che scorreva intorno al palazzo reale (scena ripresa poi nel film Dracula di Francis Ford Coppola). Fu liberato solo dopo aver promesso al re di sposare sua sorella, Elisabetta. Il nuovo matrimonio non mise fine alla storia d’amore tra il principe e Katharina, con la quale ebbe 5 figli, ognuno di loro citato nel suo testamento.
Dopo la morte di Vlad, Katharina, si rinchiuse, a 39 anni, in un convento, dove rimase fino alla fine dei suoi giorni.
Il “principe delle tenebre” morì nel mistero, dando vita alla sua leggenda, in una data imprecisata tra l’ottobre e il dicembre del 1476.
Secondo alcuni studiosi, venne ucciso per sbaglio perché scambiato per un turco, secondo altri morto in battaglia contro gli ottomani e la sua testa tagliata ed inviata insieme alla sua spada a Costantinopoli, come macabro trofeo di guerra.
Anche il luogo della sua morte è ignoto, ma sembra sia possa essere successo tra Bucarest e Giurgiu.
Altra ipotesi sostiene invece che Vlad Tepes avrebbe sì combattuto, ma poi sarebbe stato fatto prigioniero a Costantinopoli, riscattato dalla figlia, portato al sicuro in Italia e infine sepolto nella chiesa di Santa Maria la Nova, a Napoli. Ma questa è un’altra storia o un’altra...tarantella!
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