Dicembre, 2016
Natale in Romania: Ignat, il rito pagano e il maiale divino
Se penso a me bambina e al Natale in Transilvania, mi assale una tempesta di ricordi indomabili. Sono quelle sensazioni forti e contrastanti che, quando vivi lontana dalla tua terra, impari a tenere a bada perché sai che hanno la forza di farti sentire fragile e vulnerabile, in un modo spesso devastante. Natale è il profumo inebriante di resina e bosco che avvolgeva il tepore della casa, quando portavamo l’abete appena tagliato. La mattina della vigilia andavo con mio nonno nel bosco, su una slitta tirata dai cavalli, che faticavano a farsiRead More
Sibiu, la città dove i tetti hanno occhi e i ponti orecchie
Pensate ad una fuga romantica in un posto innevato dove l’atmosfera è fiabesca e i gradi sotto zero risvegliano in voi il gusto dell’avventura; no, non volete scegliere uno di quei luoghi inflazionati dai “romantici seriali”, con strade troppo consumate da passi innamorati. Diciamo che avete voglia di scoprire un posto romantico e, allo stesso tempo, misterioso, dove i tetti a falde hanno occhi che ti sorridono dagli abbaini e sonnecchiano dalle soffitte, i ponti hanno orecchie e traballano al sentire di una bugia (soprattutto d’amore)… non sto delirando, seguitemi! Ok,Read More
Întreabă-mă de ce nu votez
M-a sunat sora mea, dis-de-dimineață, și avea chef de făcut politică, în ajunul alegerilor din țară. Eu nu prea aveam, recunosc, prinsă cu agitația din Italia, care s-a trezit, iar, fără guvern, cufundată într-o criză politică gravă, într-un moment extrem de delicat pentru Europa. Am încercat eu să-i explic că, aici, există riscul alegerilor anticipate, al victoriei extremiștilor, care vor să scoată Italia din Uniunea Europeană și să-i scoată din țară, cu picioare în fund, pe toți emigranții. A rămas surprinsă și dezamăgită atunci când i-am spus că nu votez.Read More
San Nicola, la Befana dell’Est
Da bambina, la sera del 5 dicembre la passavo lucidando gli stivali da mettere fuori porta, sullo zerbino, per quando sarebbe passato San Nicola, il vecchio buono che non si vedeva mai e che lasciava dolci, arance, noci e anche qualche bastone con fiocco, per i bambini disobbedienti e pigri. Mio nonno ci diceva che le scarpe dovevano essere così lucide da potersi specchiare dentro e lanciava una vera gara tra i nipoti, che non risparmiavano nulla, un misto di crema per le scarpe e saliva, tutto per entrare nelleRead More