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Paese che vai, cibo che porti
Tutti sanno che l’italiano che va all’estero, per una settimana, un mese, un anno o per sempre non può fare a meno di taralli, tarallucci e vino, di olio extravergine di oliva e caffè, di grana e soppressata, di alcune marche di biscotti, di peperoncino tritato, origano, basilico e rosmarino, di riso Carnaroli, bottarga e salsicce, guanciale di Amatrice e pecorino (se no, come mangi l’amatriciana?). Vogliamo parlare della moka o della caffettiera napoletana? O dello sgrassatore Chante Clair? La lista è lunga e non lascia spazio a sorprese seRead More