5 minuti di musica classica al giorno tolgono il medico di torno
Quando ho letto che, a partire dall’anno scolastico 2014-2015, nelle scuole della Romania, a partire dalle elementari, si svolgerà un programma nazionale dal nome “Ascolta 5 minuti di musica classica al giorno”, ho pensato che sarebbe bellissimo se un progetto simile si realizzasse anche nelle scuole italiane. Così i ragazzi saprebbero, per esempio, che la sigla della trasmissione TGR Leonardo, il telegiornale di scienze di Rai 3, è la Sonata per violoncello e pianoforte in fa minore op. 26 del più grande musicista rumeno George Enescu (maestro tra l’altro di Uto Ughi e Yehudi Menuhin nei corsi di interpretazione tenuti a Parigi, Londra e Sienna), la stessa che è stata utilizzata come tema ricorrente nel film di Wes Anderson, I Tenenbaum.
Mentre scrivo sento in lontananza una canzone neomelodica a tutto volume e mi viene in mente che a scuola di mio figlio non c’è un professore di musica, come in molte scuole italiane, che le ore di musica le ha fatte a rotazione con la maestra di storia, quella di italiano o di inglese – come se la preparazione dell’insegnante fosse un dettaglio irrilevante – e che gli unici due progetti musicali (più precisamente di percussioni) che ha seguito, erano a carico dei genitori. Ma questa è un’altra storia, e non vorrei scatenare polemiche.
L’idea di far ascoltare ai ragazzi cinque minuti di musica classica al giorno, nelle pause, tra una lezione di matematica e una di storia, mi sembra meravigliosa. “Abbiamo bisogno di generazioni con un’educazione diversa, non solo di prigionieri della tecnologia”, spiega uno degli autori della proposta diventata programma nazionale, grazie all’accordo tra la Radio Romania Musicale (l’unica radio che trasmette esclusivamente musica classica) e il Ministero per l’Istruzione Rumeno.
Praticamente, Radio Romania Musicale metterà a disposizione degli insegnanti le registrazioni più importanti di musica classica, rumena e universale, accompagnate da brevi spiegazioni, pensate appositamente per far avvicinare i bambini, anche di piccola età, alla musica classica. In più, gli insegnanti avranno la possibilità di creare una vera e propria biblioteca musicale che potranno utilizzare durante le lezioni. I ragazzi non si limiteranno all’informazione teorica sulla musica, che riceveranno durante le lezioni, ma avranno la possibilità di sentire registrazioni di grande valore artistico. Cinque minuti al giorno sono solo un primo passo nel percorso ambizioso di formare il gusto artistico dei ragazzi rumeni, “vittime” anche loro, come tutti gli altri, della tecnologia o delle correnti musicali moderne, non sempre di grandi qualità artistiche. Il progetto ha anche una componente interattiva: sul sito della radio Romania Musicale, si svolgeranno, a partire dal 1 ottobre, dei concorsi di cultura musicale, con premi CD e DVD di grandi concerti e libri.
Il programma nazionale “Ascolta 5 minuti di musica classica” fa parte di un progetto più ampio che Radio Romania Musicale svolge dal 2010. Prima di arrivare nelle scuole, la musica classica in pillole è approdata negli spazi non convenzionali come supermercati, centri commerciali, poste, uffici, librerie e musei, dove l’afflusso di gente è maggiore che nelle sale da concerto. Lo scopo è quello di cambiare il modo di approcciarsi al classico, reinventando il concetto di sala da concerto e portando l’orchestra verso il pubblico. Due volte all’anno, a marzo e ad ottobre, i rumeni hanno non solo la possibilità di sentire registrazioni di capolavori musicali, magari facendo la spesa, al supermercato, ma anche di ascoltare dal vivo grandi interpreti rumeni che suonano Bach, Mozart o Enescu nei centri commerciali.
Mi piace pensare che da questo e altri progetti, in qualche scuola rumena nascerà un genio come George Enescu, che ha composto a cinque anni la sua prima opera per pianoforte e violino ( “Paese romeno”).